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Novafeltria / 25 febbraio - incontro con Maria Falcone sul tema “Come promuovere la cultura della legalità”

Novafeltria / 25 e 26 febbraio

Una Nuova Cittadinanza per una Società Nuova

incontro con Maria Falcone

sul tema “Come promuovere la cultura della legalità”

Novafeltria (PU) - Si avvia il progetto “Una Nuova Cittadinanza per una Società Nuova”, promosso dalle Associazioni: Il Borgo della Pace, Legambiente Circolo “La Roverella”, Nawras,  Cittadinanzattiva, con la collaborazione di: Comune di Novafeltria, Comunità Montana Alta Valmarecchia, Provincia di Pesaro e Urbino, Centro Servizi Volontariato Marche, Istituto Comprensivo “A.Battelli” Novafeltria, Istituto Comprensivo Statale “P.O.Olivieri” Pennabilli, Istituto Tecnico Einaudi, CNA - sede di Novafeltria.

Il progetto ha la finalità di promuovere un  nuovo concetto di cittadinanza nella società multiculturale per la costruzione di  comportamenti corresponsabili nella gestione della comune “terra-patria” e nello specifico:

- promuovere la conoscenza della dichiarazione dei diritti umani, con particolare attenzione alla difesa delle fasce deboli ( donne, minori, migranti…);

- promuovere la conoscenza della Costituzione come forma di dialogo fra forze politiche e culture diverse nell’affermazione dei valori fondanti la cittadinanza cosmopolita. Riscoprire il senso profondo delle regole;

-responsabilizzare sul tipo di  accoglienza a cui ogni uomo ha diritto in quanto dotato di dignità incondizionata.

Primo appuntamento mercoledì 25 febbraio (ore 21 Teatro Sociale di Novafeltria) con la Prof.ssa Maria Falcone che interverrà sul tema “Come promuovere la cultura della legalità”. L’incontro è svolto con la collaborazione dell’Associazione Giovanni e Francesca Falcone  (<link http: fondazionefalcone.it>

fondazionefalcone.it

).

La Prof.ssa Maria Falcone, Professoressa di Diritto negli Istituti Superiori, vive ed opera a Palermo. Ha ricoperto per anni il ruolo di Docente di Diritto della scuola e dal 1992 è Presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone” creata in memoria del fratello Giovanni Falcone e della moglie, il giudice Francesca Morvillo.

Come Presidente della Fondazione, è direttamente impegnata nella diffusione e formazione di una cultura antimafia all’interno del mondo giovanile attraverso incontri, dibattiti, manifestazioni e seminari, con studenti di ogni ordine e grado, sia in Italia che all’estero, svolgendo una intensa attività educativa nelle scuole italiane con progetti di educazione alla legalità.

Il mattino seguente, sempre nel teatro sociale di Novafeltria, Maria Falcone incontrerà gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “L.Einaudi” e dell’Istituto Comprensivo Statale “A.Battelli” di Novafeltria.

Novafeltria, 23 febbraio 2009

                                                                                              Comune di Novafeltria          

                                                                                                Assessorato Cultura

Di seguito progetto e scheda/profilo Maria Falcone

Il progetto

Una Nuova Cittadinanza per una Società Nuova

In un mondo sempre più interdipendente, nel quale si fa fatica a riconoscere e mantenere identità e sicurezze personali e di gruppo, ma in cui si sono tuttavia dilatati gli orizzonti della promozione umana, un nuovo concetto di cittadinanza si impone con urgenza, anzi con una perentorietà forse mai prima avvertita. Si avverte il bisogno di  un'idea che possa indicare la nuova via verso una coabitazione del pianeta rispettosa e consapevole del prossimo: un'idea che ponga l'inclusione e non l'esclusione al suo centro ma che sia anche in grado di dare risposte concrete al bisogno di minoranza, cioè di differenza che è in ognuno di noi.  Si avverte il bisogno di formare e formarsi nella dimensione reale, non più soltanto ideale, dell'universale, consapevoli di dover stare in modo non subalterno nella realtà dei processi di globalizzazione, interiormente disposti e culturalmente attrezzati a passare dalla fase conflittuale della multiculturalità a quella dialogica e cooperativa dell'interculturalità, profondamente motivati a impegnarsi lungo il cammino dello sviluppo umano solidale in casa propria e in casa altrui.
In questo momento si ha bisogno soprattutto di contenuti, di appropriate categorie concettuali, di paradigmi che facilitino la comprensione del complesso e l'interiorizzazione di valori e metodi necessari per orientarsi e orientare che ci inseriscano nell'alveo fecondo della cultura della centralità della persona nella società (locale, regionale, nazionale, continentale, mondiale, transnazionale), del civismo di società civile globale, della governabilità globale, dello sviluppo umano, della pace positiva.
E' necessario attrezzarsi con una cultura di pensiero forte, che significa anche avere un paradigma valoriale di riferimento, una bussola assiologica.
A proporcela prima di tutto è ancora la nostra Costituzione, entrata in vigore il primo gennaio del 1948. L'impianto complessivo della Costituzione è costruito intorno al riconoscimento di valore e dignità della persona. Proprio perchè ciascuna persona è un valore, “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

Ce la propone la comunità internazionale (innanzitutto ONU, UNESCO, Consiglio d'Europa) mediante un processo di elaborazione culturale e di normazione giuridica sopranazionale cui le varie culture del mondo conferiscono il meglio di sé. Ci riferiamo al sapere universale dei diritti umani e alla relativa traduzione normativa che ha avuto inizio con la Carta delle Nazioni Unite del 1945 e che si è sviluppata con la Dichiarazione universale dei diritti umani del dicembre 1948 e  successive convenzioni giuridiche internazionali.


Il paradigma di valori che questi ordinamenti recepiscono si propone quale bussola non-di-parte per il concetto di cittadinanza  anche dei nostri tempi.  La norma costituzionale, la norma dei diritti umani sono certamente importanti per quello che sono, per ciò che enunciano e sanciscono, ma lo sono ancora di più per ciò che esse implicano, operativamente, in termini di nuove istituzioni, programmi, comportamenti.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali”.
Occorre un  ampio processo di (nuova) socializzazione politica che faccia riferimento al paradigma, etico e giuridico, dei diritti umani, sanciti dalla nostra Costituzione, e alla cultura che vi si accompagna.

 

Poiché anche il nostro territorio è interessato al problema dell'immigrazione, si fanno sempre più frequenti manifestazioni di insofferenza verso gli stranieri, che sono sempre più presenti con il loro carico di bisogni, speranze e problemi. L'accoglienza spesso non è più un valore e anzi viene sostituita dalla diffidenza e ostilità.

Diverse sono le associazioni che nel nostro territorio hanno come punto di riferimento ideale i valori umani sanciti dalla Costituzione Italiana e dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani.

In questo scenario riteniamo utile riscoprire il senso profondo delle regole, in accordo e in collaborazione con la scuola.

Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non saprebbe proiettarsi verso il futuro, né riuscirebbe a immaginare forme migliori di convivenza: da qui l'esigenza condivisa di un ciclo di incontri sui temi indicati.

 

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