Centenario del Comune di Novafeltria, 24 marzo 2007, intervento del Sindaco Vincenzo Sebastiani

  
Signori Consiglieri Comunali, autorità civili militari e religiose, cittadini, buon giorno a tutti.

 E’ con vivo piacere e con molta emozione che apro ufficialmente le celebrazioni del centenario del Comune di Novafeltria, denominato, fino al 1941, Mercatino Marecchia.

 E’ una giornata particolare per la nostra comunità, resa ancor più straordinaria dalla presenza di tutti voi e soprattutto dalla presenza degli ex Sindaci del Comune

Berti Guglielmo; Raffelli Franco; Amadei Antos; Ghilardi Gino; Cangiotti Franco
Borghesi Gianfranco; Bartoletti Franca; Bevitori Walter; Perinetti Gabriella
Berardi Gabriele;

che sono qui sul palco insieme al Consiglio Comunale, Sindaci che hanno accompagnato lo sviluppo del Comune dagli anni 1950 ai giorni nostri.

Così come sono simbolicamente presenti tutti gli ex Sindaci che non sono più tra noi,  rappresentati oggi dai loro familiari, e che ringrazio vivamente

Pianini Luigi; Monti Leopoldo; Mattei Matteo; Masi Giacinto; Fabbri Francesco
Bucci Olinto; Pandolfi Giuseppe; Monti Ettore; Tomei Primo; Bucci Giuseppe
Angelini Giuseppe; Onofri Giuseppe; Giovanetti Ottorino; Rossi Vittorio
Di Biagio Ivo;

la vostra presenza attribuisce un particolare significato istituzionale a questa giornata.

Un grazie di cuore, a nome della comunità di Novafeltria, a tutti gli ex sindaci, a tutti gli assessori e consiglieri, al segretario di oggi Dottor Michele Ciuffreda  e al segretario di ieri dottor Eraldo Bischi,  per aver contribuito allo sviluppo del nostro Comune.

E con loro un grazie anche a tutti i dipendenti, a quelli attuali e a quelli che si sono avvicendati nel corso degli anni, i quali, quotidianamente, hanno garantito e garantiscono i servizi comunali ai cittadini.

Voglio infine porgere un saluto, ringraziandolo per la sua gradita presenza, al Governatore di  Dacla, campo profughi del popolo Sharawy, con il quale abbiamo avviato un progetto  di solidarietà internazionale.

Le iniziative, che si svilupperanno nella giornata di oggi, ma che avranno ulteriori momenti nel corso del 2007 coinvolgendo anche le frazioni, rafforzano l’identità del nostro Comune; ma sottolineano anche il senso di appartenenza che si è manifestato concretamente nel coinvolgimento di tante persone. Permettetemi dunque di ringraziare innanzitutto le scuole,  che partecipano ai festeggiamenti con originali proposte culturali e tutti coloro che hanno offerto la loro collaborazione, dalla Banda Minatori di Perticara a tutte le associazioni, i dipendenti comunali, gli assessori, il vicesindaco e gli sponsors.

Giornate come quella di oggi trasmettono il senso delle istituzioni, che si tramanda da una amministrazione all’altra, a prescindere dalle persone e dalle maggioranze politiche che di volta in volta si succedono.

Alla fine di questa giornata avremo un quadro d’insieme, con le azioni delle diverse amministrazioni inserite in un unico grande percorso, nel quale si è sviluppato il Comune,

Comune che dalla sua nascita ad oggi ha svolto una funzione di servizio per una comunità più grande dei propri confini.

Già questa mattina, attraverso l’intervento di Domenico Bartoli e degli ex sindaci, si  traccerà sinteticamente la storia di Mercatino Marecchia-Novafeltria.

Nel pomeriggio di oggi la genesi del nostro Comune sarà oggetto di un interessante convegno storico che segnerà il percorso con cui si è giunti all'assetto attuale:

un percorso non facile e non lineare, che ha messo insieme realtà diverse per ordinamenti e governo, per mentalità civica e fedeltà politica, un groviglio di confini e di separazioni che ha favorito e reso possibile la fusione e la mescolanza delle varie comunità nel nuovo organismo comunale, giovane dal punto di vista amministrativo ma con radici storiche robuste, intrecciate con il comune di Talamello, di cui era il naturale mercato.

La sua posizione strategica di fondovalle, passaggio obbligato della via Ariminensis ha prodotto tutte le opportunità per uscire da una condizione di povertà ed isolamento,  e spingersi verso quella condizione socio-economica dalla quale si è potuta irradiare energia spirituale e materiale, indispensabile allo sviluppo del consorzio umano dell'intera vallata.

Come tutti i centri di fondovalle, Novafeltria è stata investita dalle trasformazioni socioeconomiche del 19° e 20° secolo che hanno visto spostare il centro gravitazionale degli interessi umani dalle alture, imprendibili e facilmente difendibili, a valle, più  raggiungibile e dotata di servizi rispondenti alle mutate esigenze e necessità.

Il distacco da Talamello, per come venne a svilupparsi tutto il dibattito, dal 1874 in poi, fino al 1907, fu alla fine il male minore.

La presentazione in Parlamento, da parte dell’On. Prof. Angelo Battelli, del progetto di legge per la costituzione in Comune autonomo, con le frazioni di Mercatino, Perticara, Sartiano, Torricella, Secchiano e Uffogliano, con il nome di Mercatino Marecchia, ebbe termine alla fine con legge n° 124 il 24 Marzo 1907.

Di quel lontano giorno, di cui oggi facciamo memoria, gli uomini con le loro passioni sono ormai trascorsi.

Le due comunità hanno realizzato esperienze separate sotto l'aspetto amministrativo, ma non discordi: uno infatti è il territorio, una è  la cultura e la storia di riferimento, uno è il paesaggio in cui sono immerse e le circonda.

E' nostra intenzione progredire in modo consapevole nel percorso di integrazione anche attraverso l'azione amministrativa: questo avviene regolarmente da tanti anni, anzi si può proprio affermare che Novafeltria e Talamello sono sempre uniti, “alleati”, su tutte le questioni.

100 anni di servizi per la valle, 100 anni di progetti per il futuro...

Noi tutti oggi, comunità orgogliosa di questo comune, siamo consapevoli di avere ricevuto in eredità una realtà vivibile e culturalmente vivace, frutto del lavoro e di interessi di famiglie operose, di uomini e donne piene di iniziative, di inventiva, capaci di leggere e cogliere le esigenze del  tempo corrente.

La trasformazione da paese prevalentemente agricolo a paese moderno si ebbe sicuramente con la miniera di Perticara, che pur con le sue alterne fortune ha collocato quest'area nella modernità.

Novafeltria è cresciuta velocemente, collegata a Rimini con la provinciale, oggi 258, e con la ferrovia inaugurata nel 1922.

Alla fine degli anni 60, chiusa la miniera, smantellata la teleferica, eliminato il trenino,  è rimasta solo la Strada Provinciale 258.

La viabilità di Novafeltria, così come quella di tutta la Valle del Marecchia, diventa e purtroppo rimane anche oggi il problema prioritario.

Spesso ci si interroga sull’identità di Novafeltria, un Comune giovane, dove la storia antica non ha alimentato il campanilismo; a volte questo viene vissuto come elemento negativo.

Io penso che questo primo Centenario, attraverso le ricerche e gli approfondimenti storici che potremo sviluppare, servirà anche per sottolineare, in modo netto, la nostra identità.

Indubbiamente possiamo individuare, nell’identità di Novafeltria, il carattere dell’incontro, dell’accoglienza: appunto perché, irrobustita attraverso le continue migrazioni dalle aree circostanti, Novafeltria è cresciuta nell’integrazione, nel porsi a servizio di tutta la comunità.

Oggi il Comune di Novafeltria ha una dimensione (7.145 abitanti), che vari studi individuano come ottimale per l’erogazione dei servizi pubblici; una dimensione cioè che non provoca diseconomie di scala.

Dopo cento anni (ma i processi economici erano partiti ancor prima) Novafeltria continua ad essere un centro commerciale importante; ha una rete diffusa di servizi privati legati alle professioni intellettuali in campo sanitario, tecnico, economico, detiene una rete di servizi pubblici superiore ad altre realtà simili della Regione Marche, ma non solo: nel campo della produzione manifatturiera i nuovi insediamenti produttivi di Secchiano porteranno lavoro e anche nel campo del turismo, attraverso il polo museale di Perticara, Novafeltria può svolgere un ruolo importante.

Chi dall’esterno descrive Novafeltria, ne dà una visione esclusivamente “mercantile”: indubbiamente la funzione di Novafeltria nei commerci è prioritaria e questo è motivo di vero orgoglio; emergono però curiosità che vanno segnalate e che smentiscono veri e propri luoghi comuni:

- si dice: a Novafeltria non c’è l’agricoltura: poi vediamo che una grossa fetta dei  capi  macellati nel mattatoio di Talamello provengono proprio da ditte operanti a Novafeltria nel settore primario.

- si dice: a Novafeltria non c’è turismo, poi vediamo che sul totale delle strutture ricettive dell’alta Valmarecchia, il 33 % sono nel nostro Comune; stesso dicasi per le presenze turistiche, in crescita negli ultimi anni, che rappresentano circa il 40 % del totale delle presenze turistiche dell’alta Valmarecchia.

Questi accenni non per rivendicare “primati” rispetto agli altri Comuni, primati di Novafeltria, ma per evidenziare che l’economia del nostro Comune si articola in vari settori, dall’agricoltura, all’industria, al terziario, al turismo, ai servizi.

Novafeltria ha la sua identità nella propria comunità comunale e, al tempo stesso, in tutta l’alta Valmarecchia; anche per questo, ci fa molto piacere la presenza di tutti i Sindaci dei Comuni della vallata.

Siamo convinti sostenitori dell’unità dei nostri Comuni, poiché, al di là delle specificità comunali, abbiamo in generale le stesse opportunità e gli stessi problemi.

Così come dobbiamo lavorare in sinergia con Provincia e Regione, che ringrazio per il loro sostegno.

A volte emerge, nel dibattito politico della vallata, una polemica, sempre rigettata perché inconsistente, che lo sviluppo, l’espansione di Novafeltria (e con Novafeltria, tutto il fondo valle) limiti lo sviluppo dei comuni più montani della nostra zona: è un grossolano errore di valutazione poiché è evidente che è proprio grazie alla dimensione di Novafeltria che si riesce a creare, ad esempio, un minimo di economie di scala per dare efficienza ai servizi pubblici di vallata. Occorre poi fare un’altra riflessione: è proprio perché si è sviluppata Novafeltria (e più in generale il fondo valle della nostra zona) che l’emigrazione dalla nostra valle si è potuta limitare!  Se Novafeltria non avesse rappresentato un punto di riferimento per il lavoro e per gli standard di vita ricercati, probabilmente dai Comuni più montani ci sarebbe stata una emigrazione maggiore verso la costa o altre città.

Proviamo a riflettere su questo..

Nel campo dei servizi pubblici, non sempre si avverte la consapevolezza da parte dei cittadini ma anche delle forze politiche, della ricchezza di cui disponiamo: l’ospedale che mantiene funzioni maggiori rispetto agli altri ospedali di polo, pur nella precarietà delle risorse, ospedale e servizi territoriali, che offrono una qualificata prestazione e di questo ringrazio tutti gli operatori.

abbiamo tutte le articolazioni delle forze dell’ordine, il punto informativo lavoro, lo sportello unico delle attività produttive, l’INPS, lo sportello catastale, la Comunità Montana, l’Ambito sociale,  tutte le organizzazioni sindacali e di categoria.

Particolare rilievo hanno assunto negli anni le scuole superiori, oggi costituite in un unico polo scolastico, al quale sono iscritti 700 studenti; polo che si arricchirà dal prossimo anno scolastico del  nuovo corso di Liceo Scientifico e che per circa il 15 % è frequentato da studenti residenti in Emilia-Romagna, Toscana e RSM.

Così come va ricordato l’avvio a Novafeltria di corsi post laurea dell’Università degli Studi di Urbino, per il quale è stato, sarà, essenziale il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, da sempre molto sensibile alle istanze del nostro territorio: basti ricordare il grande finanziamento per le nuove sale operatorie del nostro Ospedale.

Con l’informatizzazione dei servizi pubblici sul nostro territorio, da parte della Provincia, si creerà anche una infrastruttura telematica ormai indispensabile per rispondere alle esigenze dei cittadini e degli operatori economici.

Tutto bene ? No, anche se oggi è il nostro compleanno non va tutto bene. La nostra realtà, e con noi tutta l’alta Valmarecchia, è esposta ad alcuni rischi.

C’è il rischio ad esempio che i nostri servizi sanitari non riescano a rimanere aggiornati rispetto ai continui progressi scientifici e tecnologici.

La provvisorietà e precarietà finanziaria restano per il nostro ospedale un punto di sofferenza.

Sul fronte dell’economia Novafeltria ha indici di sviluppo, emersi dall’indagine del gennaio 2007 su “economia e società 2006” svolta dall’Università degli Studi di Bologna, di tutto rispetto, analoghi a dinamiche realtà economiche dell’Emilia-Romagna. Un dato significativo è che Novafeltria ha il più alto indice di imprenditorialità dei Comuni dell’alta Valmarecchia ed è secondo per tenore di vita.

Da altre indagini statistiche di alcuni anni fa, a supporto del Piano sociale regionale, Novafeltria è individuato come comune emergente” nell’ambito dello sviluppo economico, del tenore di vita e di dotazione di servizi, comune con elevati tassi di attività e bassi tassi di disoccupazione.

Dicevo prima che per le attività manifatturiere dobbiamo aspettarci qualcosa di positivo con i prossimi insediamenti industriali di Secchiano, che si aggiungono ad una realtà produttiva già importante, sia nel campo delle attività primarie che di quelle dell’artigianato e delle p.m.i.

Il commercio si conferma come l’elemento caratterizzante, anche dal punto di vista simbolico, dell’economia del comune: settore brillante, commercianti con grande professionalità, negozi di elevato livello qualitativo.

Al commercio intendiamo dedicare, in questo anno di celebrazioni che si avviano oggi,  una specifica iniziativa, per ricostruire la storia del commercio, i profili dei commercianti storici, ma soprattutto per svolgere una riflessione corale sullo sviluppo di questo settore.

Sì perché è il settore della nostra economia potenzialmente più esposto a rischi; rischi che provengono dall’esterno.

Siamo circondati da grandi centri commerciali specializzati, che hanno una grande attrattiva anche sui consumatori residenti nella nostra zona; oltre a questo, realtà vicine come Villa Verucchio e Santarcangelo di Romagna stanno utilizzando tutte le loro potenzialità per diventare poli d’attrazione nel campo del commercio e dei servizi.

Nella recente campagna referendaria sul cambio di regione, le prospettive di Novafeltria centro servizi sono state presenti nel dibattito e si sono confrontati punti di vista opposti. A prescindere da questo penso sia imposta a tutti (comune, associazioni di categoria, commercianti), una riflessione per individuare delle azioni finalizzate a superare, in positivo, i rischi che possono provenire dall’esterno. Dovremo fare una riflessione per individuare  il bacino commerciale di Novafeltria e, all’interno di esso, investire in comunicazione e in promozione commerciale.

Mi auguro che su questo si possa sviluppare un dibattito costruttivo e concreto, lontano dalle schermaglie politiche fini a se stesse.

Nell’immagine sul nostro Comune dall’esterno, affiora un altro luogo comune, …. quello secondo cui a Novafeltria, diciamo così, si produrrebbe poca cultura. 

Vediamo invece che, al contrario,  siamo impegnati fortemente per garantire il servizio di pubblica lettura, con la nostra biblioteca che negli ultimi anni ha triplicato i prestiti, abbiamo un teatro storico, questo splendido scenario realizzato dai cittadini di Novafeltria, molto attivo, così come ingenti sono stati gli investimenti per il Museo Storico Minerario di Perticara, che potrà esplicare tutte le sue potenzialità attraverso il Parco delle Miniere dello Zolfo delle Marche, recentemente istituito. Così come va segnalato il successo crescente che sta riscuotendo la rassegna di musica lirica “Voci nel Montefeltro” e l'Università aperta Giulietta M asina e Federico Fellini.

Anche in questo settore va tutto bene ? Magari.

E’ il settore nel quale si deve investire di più in attività, poiché, dobbiamo convincercene tutti, la qualità della vita, nella nostra valle, non può essere  solo mangiar sano e respirare aria pulita (è tantissimo, ovviamente), ma deve essere anche caratterizzata da uno stile della comunità che offra opportunità di riflessione, di divertimento, nel campo della cultura, delle arti, della musica.

In una indagine del 2002 del CNR sui giovani dell’alta Valmarecchia, è emerso che gli stessi, tra le tante cose, stanno abbastanza bene, ma si sentono “periferici”, cercano le opportunità che solo la città può offrire.

E’ chiaro che noi non potremo diventare città, ma nostro dovere è tentare di arricchire il contesto socio-culturale nel quale viviamo.

C’è un altro volto che mi piace del nostro Comune ed è Novafeltria nel sociale.

Un indice positivo è dato, innanzitutto, dall’armonia con la quale si è integrata, nella nostra comunità, la popolazione extracomunitaria, che rappresenta oggi il  5,45 % del totale degli abitanti.

Siamo dotati di basilari strutture sociali che ci permettono di svolgere importanti funzioni a favore della nostra popolazione: casa anziani, asilo nido, scuola materna comunale, centro aggregativo giovanile, una frequentatissima palestra piscina, il nuovo centro per l’ippoterapia recentemente realizzato dalla cm e molte infrastrutture sportive da ammodernare e riqualificare.

Soprattutto è significativo l’elevato numero di associazioni di volontariato (cattolico e laico), nel campo sociale e culturale nonché il grande associazionismo nel mondo dello sport.

Oggi sono qui presenti molte associazioni e, di questo, le ringrazio.

La loro realtà è un forte segnale positivo di aggregazione tra le persone, di coesione sociale, di solidarietà.

Dietro ogni associazione, ci sono persone, che, tutti i giorni, dedicano il proprio tempo libero per raggiungere una finalità sociale, pubblica, sia essa culturale, sportiva, di solidarietà, di tutela dei diritti umani.

E’ un gran bel segno.

Un grande impegno civico che penso sia lo stesso che anima gli amministratori comunali e chi si dedica all’impegno politico nelle nostre realtà.

Siamo tutti responsabili del nostro progresso, non solo di quello economico, ma anche del progresso in senso alto, di quello civile; progresso civile che non può riguardare solo la nostra piccola realtà, ma tutto il mondo; un mondo con molti squilibri per attenuare i quali è richiesto a tutti un contributo.

La Novafeltria del futuro è legata alla nuova caratterizzazione del terzo millennio.

Ciò che è stato fatto fino ad ora non basta più. Dobbiamo avere la capacità di innovarci tutti: enti pubblici, forze sociali, forze economiche.

Abbiamo un grande patrimonio che dobbiamo saper amministrare con nuovi investimenti.

Se vogliamo guardare avanti ad un futuro che prosegua nella straordinaria crescita dobbiamo avere il coraggio delle nostre scelte e dobbiamo metterci in gioco.

Oggi non ci sono più certezze per il domani, se mai ci sono state, il domani di Novafeltria sarà quello che riusciremo a progettare oggi e a continuare a costruire oggi per il domani.

Tante amministrazioni si sono succedute dal 1910 ad oggi.

Ciascuna di esse sarà stata, ai suoi tempi, criticata, com’è naturale che sia. Opportunità colte, sbagli compiuti.

Quello che Novafeltria è oggi è frutto del concatenarsi delle azioni via via sviluppate, che  hanno reso il nostro Comune forte, un luogo dove si vive bene.

Poi sappiamo che la nostra vita di tutti giorni, le nostre relazioni, si sviluppano su contesti ampi, molto più ampi della nostra realtà comunale.

Abbiamo la fortuna di vivere in quella parte d’Italia, costituita da Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria, dove allo sviluppo si è sempre coniugata la solidarietà, dove ancora possiamo rimanere meravigliati dalla bellezza della natura, dove si vive in sicurezza.

La nostra strada per i prossimi 100 anni è segnata: coniugare al progresso economico, quello sociale e culturale.

Penso che non mancheremo all’appuntamento. E' l’augurio che faccio a tutti noi.

Grazie.

Mercatino Marecchia Piazza V. Emanuele

Veduta panoramica di Novafeltria

Monumento ai caduti

Pizza Roma - Fiera del Bestiame

Chiesa San Pietro in culto

Chiesa Romanica Santa Marina

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